Come già citato precedentemente, il DVB-T2 sfrutta le compressioni dell'audio e del video del nuovo standard del digitale terrestre mpeg4. Questo permette al decoder di trasmettere in HD i contenuti dei canali che supportano tale modalità. Ma non solo: vi è un considerevole aumento dell'efficienza complessiva del decoder, grazie, soprattutto, al miglioramento della banda. I decoder che utilizzano tale standard non sono più a rischio di distorsione del segnale; anche in presenza di interferenze da altri sistemi, la ricezione dei dati sarà ottimale.
La vecchia modulazione DVB-T, ancora in uso da diversi decoder, si basa sullo standard mpeg2, il quale ha un'efficienza leggermente inferiore rispetto al nuovo arrivato.
Il passaggio alla nuova modalità del digitale terrestre farà sì che la trasmissione dei dati, tra cui audio e video, sia nettamente superiore in termini qualitativi. Ovviamente, tale passaggio non è facoltativo; entro il 2023, tutti i cittadini con un decoder del digitale terrestre devono fare il cambio in DVB-T2, o almeno, chi desidera continuare a vedere determinati canali della Rai e Mediaset.
Tra le caratteristiche dei decoder DVB-T2 troviamo, infine, il supporto delle tecnologie del 5G. Queste ultime fanno in modo che il consumo elettromagnetico diminuisca. L'inquinamento elettromagnetico, come ben si sa, potrebbe apportare danni alla salute dell'essere umano. Tra questi troviamo il surriscaldamento dei tessuti e impulsi nervosi indesiderati. La diminuzione delle onde elettromagnetiche, quindi, diventa una priorità che può essere favorita con il nuovo standard DVB-T2.
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